di BEATRICE SILENZI
“Se noi non ricordiamo che quello che abbiamo qualcuno l’ha costruito anche sacrificandosi per questo allora non capiamo neanche il senso di perché noi dovremmo sacrificarci per chi verrà dopo di noi”, queste le parole di Giorgia Meloni.
Ricordando la nascita della Repubblica Italiana e il valore della democrazia, anche il 2 giugno di quest’anno è stato significativo.
Nel 1946, gli italiani erano chiamati alle urne per decidere il futuro del Paese e, attraverso un referendum, veniva scelta la forma di governo repubblicana, ponendo fine alla monarchia e dando inizio a una nuova era nella storia italiana. Da allora, il 2 giugno è diventato un giorno di celebrazione nazionale, simbolo di libertà e democrazia.
Oggi, la Festa della Repubblica rappresenta un momento di riflessione sulla storia e i valori fondamentali della democrazia. È un’occasione per onorare il sacrificio di coloro che hanno lottato per garantire i diritti e le libertà dei cittadini italiani. Simboleggia l’unità del Paese e la volontà di costruire un futuro comune basato sui principi di uguaglianza, giustizia e solidarietà.
Si sono svolte parate, cerimonie ufficiali e eventi culturali che hanno celebrato l’unità nazionale e promosso l’importanza della partecipazione civica e della tutela dei diritti di tutti i cittadini.
La riflessione semmai verte sulle sfide e sulla costruzione di un futuro migliore, promuovendo la conoscenza dei principi fondamentali della democrazia, dei diritti umani e della partecipazione attiva alla vita civile.
L’educazione civica aiuta a formare cittadini consapevoli, responsabili e impegnati nella costruzione di una società più giusta e inclusiva.
Ancora la Premier Meloni, il 2 giugno “non è una semplice celebrazione museale. È la dimensione del fatto che o noi capiamo che, se ci sia difficoltà o che le cose vadano bene, ne usciamo solo insieme, serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c’è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Capire che siamo tutti legati è l’elemento culturale che serve per capire che dobbiamo remare tutti verso la stessa direzione”.