Valerio Lundini ha commentato la prima esibizione di Truppi con un incoraggiante: “Vai, Zerocalcare!”. In effetti, la somiglianza fisica con il celeberrimo fumettista c’è. Ma lui, almeno, avrebbe indossato una felpa. Col teschio, magari, ma pur sempre una felpa.
Qualcun altro l’ha paragonato a Marco Montemagno, ma comunque l’elemento importante e fondamentale resta uno e soltanto uno: l’immancabile e insostituibile canotta.
Giovanni Truppi ne ha rivendicato la scelta, affermando che questo indumento è ben fatto, di sartoria, insomma molto curato, anche per il rispetto che porta verso il palco dell’Ariston.
Quindi, scherzi a parte, la sua è una rivendicazione di autenticità: “Ho sempre cantato così”.
Appurato che la canotta non è una sciatteria, resta un’ultima grande domanda: ma chi è, da dove viene fuori questo Truppi?
Nato e cresciuto a Napoli, si trasferisce verso i 23 anni a Roma e lì poco dopo vede l’uscita del suo primo album in studio “C’è un me dentro di me”, pubblicato nel 2010 dall’etichetta Cinico Disincanto, per poi riscuotere premi e un successo sempre crescente, anche se mai nel mainstream. Quest’anno si è fatto conoscere anche al grande pubblico con la sua partecipazione a Sanremo 2022. Grande Truppi, vai così!