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di Beatrice Silenzi

L’industria della carne coltivata in laboratorio non stuzzica l’appetito di coloro che speravano in cospicue vendite di una pseudocarne da vendere a carnivori consumatori pentiti.

Un duro colpo per un settore emergente, tanto che SCiFi Foods (startup della Bay Area) ha annunciato la chiusura dopo appena sei mesi aver completato il suo primo impianto di produzione di carne.

Nessun burger “Franken” è mai arrivato nei negozi o nei ristoranti, tant’è vero che le dichiarazioni sono state “Purtroppo, in questo ambiente di finanziamento, non siamo riusciti a raccogliere il capitale necessario per commercializzare il burger SCiFi, e SCiFi Foods ha esaurito il tempo”.

Nonostante le promesse “etiche” della carne coltivata – che ridurrebbe l’impatto ambientale, evitando anche il maltrattamento degli animali – i costi restano esorbitanti, ma il prodotto non è mai arrivato sul mercato perché l’azienda è andata in crisi a causa della mancanza di investitori sufficienti.

Ma perché optare per la carne sintetica anziché, semplicemente, smettere di mangiarla (se si vuole…)?