La vita a due è fatta di confronti e di compromessi. Spesso capita che ci si trovi in disaccordo, ma tali momenti non devono essere frequenti, né generare tensione.
Occorre, invece, imparare a litigare in modo sano e costruttivo.
Scopo di un confronto è la risoluzione di un problema.
Se le ragioni del litigio invece sono la ripicca, fare del male o mettere in luce difetti e le mancanze dell’altro, l’atmosfera si avvelena ancora di più.
Più utile è invitare quando siamo stanchi e tesi, a limitare la discussione ed è del tutto inutile tirare fuori argomenti degli ultimi sei mesi, ma bisogna sforzarsi per controllare la frustrazione e concentrarsi sul presente, lasciando il passato alle spalle.
Se i temi sono ricorrenti, è giusto affrontarli serenamente, chiedendo gentilmente quello di cui abbiamo bisogno.
Studiamo una soluzione per suddividere le mansioni, coinvolgendo la famiglia tutta e stanziamo un budget per farci aiutare.
Un litigio costruttivo deve essere contenuto senza degenerare nell’insulto e nella violenza.
Il linguaggio del corpo può ferire quanto le parole.
Litigare in continuazione, inoltre, è logorante e inutile, ma anche non farlo mai.
Nelle relazioni lavorative o amicali è questione di compromessi.
Ogni confronto si deve concludere con il reintegro dell’armonia e del sorriso.
Se nella discussione, o nella riflessione conseguente, ci rendiamo conto di aver avuto torto è importante chiedere scusa.
E se la tensione e la collera devono scaricarsi, meglio uscire di casa per correre, camminare o, al limite, urlare in modo liberatorio.
MARGHERITA MARIANI