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di Beatrice Silenzi

L’autunno rappresenta un periodo di transizione significativo per l’organismo, reso vulnerabile dai cambiamenti meteo e dall’aumento dei malanni di stagione.
Per affrontare al meglio questa fase, è fondamentale prestare attenzione all’alimentazione, scegliendo cibi che possano supportare il corpo e contribuire al mantenimento di un equilibrio vitale.

Le scelte alimentari, pertanto, devono includere elementi nutrienti che non appesantiscano il corpo, senza rinunciare ai sapori autunnali.

Le temperature via via più basse richiedono un adeguamento della dieta: zuppe e minestre a base di verdure, legumi e cereali come orzo e farro diventano protagoniste della tavola.
Verdure come bietole, spinaci, radicchio, broccoli, cavoli e verza offrono un elevato apporto di sali minerali e vitamina C, essenziali per la salute in questa stagione.
I finocchi, che hanno poche calorie e sono ricchi di acqua e fibre, rappresentano un’ottima scelta.
I funghi possono essere consumati moderatamente, mentre le patate sono le più versatili.

I brodi caldi, vegetali o di carne, sono efficaci per idratare l’organismo, mentre la frutta autunnale include uva, agrumi e melagrane, ricchezze di vitamina C e antiossidanti.
Le mele e le pere, disponibili tutto l’anno, offrono fibre e nutrienti e le castagne sono un’ottima fonte di energia senza glutine.

Tuttavia, la tavola autunnale è anche soggetta a falsi miti alimentari da sfatare.

Si pensa che la zucca sia ipercalorica a causa del suo sapore dolce, ma ha solo 29 calorie per 100 grammi e un ottimo potere saziante.

Le castagne, sebbene siano considerate frutta, sono ricche di amidi e devono essere contemplate come carboidrati, equivalenti a patate e pane. Una porzione di castagne può essere un ottimo spuntino energetico in autunno. 

Le mandorle aiutano a mitigare i picchi glicemici dopo i pasti, mentre le noci sono una fonte di omega-3: è sufficiente consumare circa 30 grammi di frutta secca al giorno.

Infine, l’uva, pur essendo un frutto gradito, contiene una quantità superiore di zuccheri rispetto ad altri frutti, rendendo consigliato il suo consumo moderato, preferibilmente alla fine di un pasto ricco di fibre.