In occasione della Giornata Mondiale del sonno, che si celebra il 18 marzo, scopriamo alcune curiosità.
Perché si chiama siesta? Il termine deriva dal latino sesta hora della giornata, il riposo diurno che segue il pasto.
Per poter apportare benefici reali, il sonnellino deve durare poco, massimo 30 minuti, poiché il sonno troppo prolungato lascia sonnolenza al risveglio e causa maggiore difficoltà ad addormentarsi la sera.
Quali i vantaggi?
La riduzione dei livelli di stress, il miglioramento della capacità di concentrazione, benefici per la memoria e soprattutto un miglior umore generale della persona.
La sonnolenza postprandiale è piuttosto frequente.
Le cause possono essere, in primis, la digestione (i carboidrati ci appesantiscono!), la temperatura esterna (in estate si tende a dormire di più!), l’alterazione del corretto ritmo sonno-veglia.
Se al termine del sonnellino ci sentiamo ancora poco attivi, è dovuto a un momentaneo calo di pressione durante il sonno che si annulla con una breve passeggiata, per ossigenarci e rimetterci in forma.
MARGHERITA MARIANI